09/11/2019 – Nel panorama delle detrazioni sulla casa arriva dal 2020 il bonus facciate. L’agevolazione, che promette di dare un nuovo volto alle città, si somma alle altre misure a sostegno della riqualificazione edilizia ed energetica degli edifici, che il disegno di legge di bilancio ha confermato anche per il prossimo anno.
Bonus facciate, detrazione Irpef del 90%
Con la diffusione della bozza del ddl, si iniziano a delineare i connotati della nuova detrazione fiscale. Il ddl inserisce le regole inerenti al bonus facciate dopo il comma 1 dell’articolo 16 del DL 63/2013, quindi fa rientrare la nuova agevolazione nell’ambito del bonus ristrutturazioni.
Questo significa che si tratta di una detrazione Irpef, riservata ai privati, singole unità immobiliari o condomìni, e preclusa alle imprese. La detrazione sarà pari al 90% delle spese sostenute per la realizzazione degli interventi.
Bonus facciate, tetto di spesa e meccanismi della detrazione
Altro aspetto importante è l’assenza di un tetto di spesa. Nella bozza si legge che non si applicano i limiti massimi di cui al comma 1 del DL 63/2013 né quelli dei commi 1 e 3 dell’articolo 16-bis del Dpr 917/1986. Si tratta del limite di 96mila euro previsto per gli interventi che accedono al bonus ristrutturazioni, che scenderà a 48mila euro (con detrazione al 36%) quando e se il Governo deciderà di non prorogare più il bonus ristrutturazioni potenziato.
È difficile pensare che per una detrazione di questo tipo non venga introdotto un tetto di spesa, come invece accade per tutti gli altri bonus sulla casa. Per saperlo, bisognerà attendere gli esiti del confronto all’interno del Governo e del Parlamento.
Il richiamo al DL 63/2013 e al Dpr 917/1986 apre la strada ad un’altra considerazione: il bonus facciate probabilmente sarà strutturale come il bonus ristrutturazioni. Di quest’ultima detrazione, che non ha scadenza, viene infatti prorogata di anno in anno solo la maggiorazione dal 36% al 50%.
Bonus facciate anche per le manutenzioni ordinarie
La detrazione del 90% agevolerà “gli interventi edilizi, ivi inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici”. Potrà quindi accedere al bonus un gran numero di interventi.
Ricordiamo, per fare un confronto, che possono ottenere il bonus ristrutturazioni gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari. Accedono inoltre alla detrazione, gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia realizzati sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Pur essendo assimilata al bonus ristrutturazioni, il bonus facciate sembra più “permissivo” perché ammette sempre le manutenzioni ordinarie, a prescindere dalla tipologia di edificio su cui sono effettuate.
Come spiegato con una nota dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo (Mibact), “la detrazione sarà cumulabile alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni. Le spese detraibili al 90% includono di fatto ogni rifacimento delle facciate, inclusi i semplici interventi di tinteggiatura, ripulitura, intonacatura. Le diverse tipologie (dal rifacimento di ringhiere, decorazioni, marmi di facciata, balconi, impianti di illuminazione, pluviali e cavi portanti televisivi) verranno definite nel dettaglio da una circolare dell’Agenzia delle Entrate al termine dell’esame parlamentare della manovra”.
Bonus facciate, costi e benefici
Come spiegato nella relazione illustrativa, si stima che le spese relative agli interventi in esame rappresentino il 20% del totale delle spese annue per recupero edilizio. Poiché tali spese risultano pari a 19,5 miliardi di euro, la stima della spesa annua per recupero o restauro della facciata di edifici risulta di 3,9 miliardi di euro, ed è incrementata, ai fini prudenziali, a 4 miliardi di euro. Si ipotizza inoltre che il 60% di tale spesa sarebbe stata comunque effettuata usufruendo della detrazione vigente e che solo il 40% rappresenta la spesa indotta dall’agevolazione fiscale concessa dalla norma in esame.
Considerando quindi, per la parte di spesa base, un’ulteriore percentuale di detrazione di 40 punti rispetto a quelli previsti per le ristrutturazioni e, per la spesa indotta, una percentuale di detrazione di 90 punti, si stima un minor gettito IRPEF pari a 240 milioni di euro annui.
La norma, si legge, determinerà un effetto correlato alla spesa indotta stimato in circa 400 milioni di euro nel 2020, cui corrisponde, utilizzando un’aliquota pari al 10%, una base emersa al netto dell’IVA di 363,6 milioni di euro. Applicando un’aliquota IVA del 10% e un’aliquota media delle imposte dirette pari al 28%, l’incremento di gettito conseguente all’effetto incentivante sugli investimenti legato all’introduzione della norma risulta pari per il 2020 a +36,4 milioni di IVA e +101,8 milioni di IRPEF/IRES/IRAP.
Bonus facciate, i meccanismi della detrazione
Dal punto di vista dei meccanismi e del funzionamento del bonus facciate, la bozza del ddl non fornisce nessuna indicazione. Si può ipotizzare che si seguiranno le regole in vigore per il bonus ristrutturazioni, quindi rimborso in 10 rate annuali di pari importo e pagamenti con bonifici bancari o postali.
Al momento non sono previsti requisiti o restrizioni particolari per richiedere il bonus facciate. Questo potrebbe far risultare la nuova detrazione molto più conveniente rispetto alle altre agevolazioni sulla casa.