Una soffitta può essere facilmente trasformata in ambiente abitabile?
La risposta è potenzialmente positiva: i sottotetti sono infatti ambienti che racchiudono in sé un grande potenziale a livello di progettazione: luce a tranquillità all’ultimo piano non mancano di certo e lo spazio recuperato può accedere a quello dell’appartamento principale, arricchendolo in spazio e varietà. Inoltre, l’immobile può acquisire ulteriore valore, ed i lavori per implementare ciò possono essere possono essere effettuati recuperando in parte l’investimento economico mediante agli incentivi fiscali in materia di ristrutturazioni rinnovati anche quest’anno attraverso la Legge di Stabilità 2016. Il recupero di un sottotetto fruisce infatti di molteplici vantaggi e consentendo, dinnanzi ad una ristrutturazione con “costi limitati”, un cospicuo aumento di valore dell’immobile.
Come procedere per il recupero del sottotetto
Ma in che modo è più corretto procedere per effettuare il recupero di un sottotetto?
In primo luogo è necessario verificare che il sottotetto possegga i requisiti per ottenere l’abitabilità: è necessaria infatti un’altezza minima. In seconda battuta risulta imprescindibile il rispetto delle disposizioni territoriali che ciascuna Regione possiede in materia: altezze minime degli ambienti abitabili e il rapporto aero-illuminante stabilito dalle norme igienico-sanitarie.
A livello di cornice normativa nazionale vi sono alcune linee guida in tale direzione:
– Altezza minima: l’altezza minima dal pavimento al soffitto deve essere di 2,70 metri per gli ambienti vivibili, di 2,4 metri per i locali di servizio, come bagni, corridoi, e solo gli armadi o i ripostigli possono avere altezze inferiori. Nei comuni montani al di sopra dei 1.000 metri però può essere consentita, a causa delle particolari condizioni climatiche e delle tipologie costruttive locali, una deroga alle altezze minime nazionali fino ad arrivare a 2,55 metri per ambienti abitabili.
– Illuminazione e riciclo d’aria: il d.m. 5 luglio 1975 definisce le regole per garantire la corretta illuminazione e l’ideale riciclo d’aria stabilendo che “per ciascun locale d’abitazione, l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore di luce diurna medio non inferiore al 2% e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento”.
Recupero sottotetti e normativa
L’esigenza di recupero dei sottotetti ha, negli ultimi anni, indotto molte Regioni a delineare discipline in tale direzione: tuttavia le leggi regionali non possiedono la forza di esautorare dalle procedure di trasformazione le verifiche statiche, attività indispensabili quando vi è cemento armato o rischio sismico. Quando ci si trova in zona sismica o si utilizza il cemento armato, ad esempio, a prevalere sono le norme tecniche.
Va detto che le leggi per il recupero dei sottotetti a fini abitativi persegue la tendenza, ormai diffusa in molti capoluoghi italiani, di favorire la riqualificazione degli edifici esistenti con interventi idonei a limitare i consumi energetici contenendo contemporaneamente il consumo di suolo. In questo senso i centri storici, ricchi di servizi, rispondono positivamente alla soddisfazione dei bisogni abitativi dei cittadini, come si è visto in questi anni di applicazione della normativa di recupero dei sottotetti.
Per recuperare il sottotetto è necessario inoltre cambiare la destinazione d’uso dei locali per fare ciò è necessaria la presentazione di un progetto al Comune di residenza. Inoltre il recupero dei sottotetti non può avvenire in deroga ai piani paesaggistici (come ha affermato la Corte Costituzionale mediante la sentenza 11/2016, nella quale è stato dichiarato illegittimo l’art. 6 della legge 15/2000 della Regione Campania).
Per una rassegna completa di suggerimenti dedicati ai progettisti per il recupero abitativo di tale tipologia di spazi Maggioli Editore consiglia la guida operativa intitolata Recupero abitativo dei sottotetti. All’interno sono fornite utili indicazioni in merito agli aspetti tipologici (abbaino, lucernario…) e tecnologico-costruttivi (con particolare attenzione agli aspetti di isolamento termico e climatizzazione), sulla valutazione di impatto paesistico, sulle procedure, sulle normative regionali. Base e spunto alla progettazione sono gli 11 progetti presentati, ciascuno specificato con una descrizione dell’idea, degli interventi realizzati e dei materiali utilizzati, illustrati da piante e prospetti, disegni e immagini.
Fonte: http://www.ediltecnico.it/39378/recupero-sottotetti-cose-sapere-per-trasformare-soffitta/