Come l’architettura si adatta ai climi freddi in una galleria di immagini dal grande Nord.
Della neve mi piace il silenzio. E che ogni cosa diventi più bella e scintillante con il ghiaccio. Ma per convivere con la neve, in tanta bellezza, bisogna essere attrezzati. Anche le abitazioni devono adattarsi perché i tetti devono sopportare la neve, le mura devono respingere i venti freddi, i piedi delle case devono allontanarsi dal terreno gelato. Tutte le culture che si confrontano con il freddo hanno declinato una loro architettura mescolando il proprio gusto stilistico con la locale disponibilità di materiali e di tecnologie. Curiosiamo insieme tra paesaggi innevati per vedere come le case si adattano ai climi freddi.
Con le intensità delle nevicate aumenta proporzionalmente il carico che la copertura deve sopportare quindi i tetti tendono a essere più inclinati per permettere alla neve di scorrere giù dal tetto e non gravarlo troppo del proprio peso.
Per non creare danni alla casa la neve deve scivolare giù dal tetto al momento giusto, né troppo presto, quando è un unico blocco di ghiaccio, né troppo tardi, quando è rimasta troppo a lungo a gravare sulla struttura. L’inclinazione delle falde aumenta quindi alle diverse latitudini in relazione all’intesità delle nevicate tipiche di ciascun ambito geografico.
Il tetto inclinato può essere proposto nella forma tradizionale ma anche diventare un elemento di design contemporaneo se rivisitato in chiave moderna e bioclimatica.
Non mancano esempi di tetti piani che le moderne tecniche di costruzione e isolamento hanno reso idonei anche ai climi freddi.
Basamenti solidi per sollevare la casa dal terreno gelato
Nelle abitazioni di molti Paesi i vani abitabili delle case sono posizionati sopra a legnaie, cantine o garage costruiti in pietra per tenere il freddo lontano dai pavimenti della casa. Le finestre più grandi sono quelle a servizio del soggiorno e della cucina, vani che le regole di buona progettazione vogliono collocati con esposizione a sud o sud-ovest per massimizzare apporti di luce naturale e calore
Storicamente questi vani sottostanti la casa ospitavano stalle per animali che con il loro calore contribuivano a riscaldare le stanze al piano superiore, destinate all’abitazione. Dove non sono presenti vani, sotto l’abitazione, è collocato un basamento in pietra o in cemento che tiene comunque rialzato il piano di calpestio della casa dal terreno.
Raccontaci: quale di queste case sceglieresti per vivere sotto la neve? Quali accorgimenti progettuali hai seguito nella tua casa di montagna?