30/11/2019 – Tra gli interventi che usufruiscono del bonus ristrutturazione del 50% è previsto anche il rifacimento dei bagni?
La detrazione spetta in alcuni casi, mentre in altri non è possibile accedervi. C’è, infatti, differenza tra un’operazione di semplice restyling del bagno (sostituzione dei sanitari e/o tinteggiatura delle pareti) e lavori di rifacimento totale che presuppongano interventi sugli impianti.
Rifacimento del bagno, come sfruttare il bonus ristrutturazioni
Il discriminante che permette di capire se i lavori effettuati nei bagni accedano o meno al bonus è collegata alla tipologia di lavoro, ovvero se lo stesso ricada in manutenzione ordinaria o straordinaria. Il bonus 50% è sempre fruibile qualora si tratti di manutenzione straordinaria.
Nel caso di manutenzione ordinaria non sarà possibile accedere al bonus; se, tuttavia, gli interventi di manutenzione ordinaria vengono effettuati nell’ambito di una manutenzione straordinaria, allora potranno essere agevolati.
Ricordiamo che la manutenzione ordinaria riguarda le opere necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti mentre la manutenzione straordinaria riguarda le opere per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici.
Rifacimento totale del bagno o nuova realizzazione: ok al bonus
Il rifacimento totale del bagno è un intervento di manutenzione straordinaria che beneficia del Bonus ristrutturazione del 50%. Quando si procede alla ristrutturazione totale del bagno, infatti, i lavori comprendono la rimozione dei precedenti rivestimenti, la sostituzione dell’impianto idraulico (sia la rete di adduzione che di scarico) e l’installazione dei nuovi sanitari e delle nuove finiture.
Come ricorda l’Agenzia delle Entrate, anche la realizzazione di un nuovo bagno accede all’agevolazione.
Sostituzione di sanitari e piastrelle: quando si accede al bonus
La semplice sostituzione dei sanitari, senza intervenire sull’impianto, non è detraibile; la sostituzione degli apparecchi sanitari è detraibile solo se integrata o correlata a interventi maggiori per i quali spetta l’agevolazione.
Stesso discorso per la sostituzione delle piastrelle o il rifacimento dell’intonaco: tali lavori sono interventi di manutenzione ordinaria e non rientrano tra quelli agevolabili ma se fanno parte di un intervento più ampio di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria su una singola unità abitativa, questi lavori vengono assorbiti dall’intervento facente parte di una categoria complessivamente agevolabile.
Bonus ristrutturazioni: cosa prevede
Ricordiamo che grazie al Bonus ristrutturazione è possibile usufruire della detrazione Irpef 50% e del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare per le spese di recupero del patrimonio edilizio fino al 31 dicembre 2019.
Sono detraibili le spese sostenute per lavori di: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze. Oltre alle spese per i lavori, sono incentivate anche quelle per la progettazione, l’acquisto dei materiali, la gestione delle pratiche, le perizie e gli oneri di urbanizzazione.
I pagamenti devono avvenire con bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Bonus ristrutturazioni: in arrivo proroga al 2020
La bozza delle Legge di Bilancio 2020 prevede la proroga di un altro anno della detrazione del 50% delle spese fino a 96mila euro. Senza tale proroga la detrazione sarebbe passata al 36% con un tetto di spesa di 48 mila euro.